Il monologo della Speziale, Vol. 1

A differenza di molte delle novel giapponesi moderne che hanno i loro contesti standard fatti a stampino(scuola, ufficio, epoca degli stati combattenti, isekai fantasy medievale, robottoni futuristici, ecc.), codesto “piccolo” capolavoro è ambientato nella corte imperiale cinese in un periodo non ben definito (e neanche troppo rilevante essendo un romanzo storico molto leggero).
La trama parla di MaoMao (si, miao miao; ispirato dal carattere cinese per “gatto”), una “speziale” che viene rapita e venduta alla corte interna dell’imperatore come serva dai suoi rapitori (che ottengono parte del suo salario finchè lavora lì).
Passando le sue giornate come tutte le altre ragazze al servizio della corte, le sue conoscenze e la sua istruzione viene scoperta dal capo dei funzionari a causa di alcune mosse poco caute, portandola a diventare l’assaggiatrice di una delle quattro concubine principali.
La scrittura è fluida e leggera, non ci sono parti estremamente fitte di monologhi o descrizioni, è piuttosto bilanciata in questo senso.
I personaggi hanno caratteri ben definiti ma non sembrano caricature stereotipate come in alcune commedie, le loro azioni e i loro dialoghi sono più o meno prevedibili ma ci sono comunque delle “umane” variazioni di umore e delle curiosità che vanno oltre allo stereotipo (come l’attrazione a certi colori o l’amore per determinati sapori che vengono dalla propria terra).
L’edizione è fedele allo standard giapponese, il formato ridotto rende il tutto più portatile e più leggibile senza dover reggere un peso considerevole per lunghi periodi di tempo.